La Basilica di Santa Maria in Cosmedin a Roma: una perla antica di storia e bellezza

Tra le chiese più affascinanti di Roma, Santa Maria in Cosmedin è un luogo dove storia, arte e leggenda si intrecciano. Conosciuta soprattutto per la celebre Bocca della Verità, questa basilica nasconde molto di più: un passato antico, influenze bizantine e un’architettura che racconta secoli di trasformazioni.
Basilica di Santa Maria in Cosmedin
Storia e Descrizione
Le sue origini risalgono addirittura al VI secolo, quando era conosciuta come Sancta Maria in Schola Graeca. Sorgeva nel cuore della comunità greca stabilitasi a Roma, un luogo importante per l’incontro tra culture diverse, testimone del passaggio da una Roma pagana a una città sempre più cristiana. Fu Papa Adriano I, nell’VIII secolo, ad ampliarla sopra l’Ara Maxima di Ercole – un altare romano ancora visibile nel retro della chiesa – inserendo nel tufo antico una cripta.
Nel XII secolo, dopo i danni causati dall’invasione di Roberto il Guiscardo, la Basilica venne ricostruita in gran parte, assumendo la forma che conserva tuttora. È in questo periodo che venne aggiunto il suo celebre portico e soprattutto il campanile romanico, alto oltre 34 metri: sette piani di bifore e trifore che svettano eleganti sul rione Ripa. All’interno si trova ancora la campana del 1289, un dettaglio che colpisce per la sua resistenza al tempo.
L’interno colpisce subito per la sua semplicità austera e la bellezza delle tre navate, separate da colonne antiche con capitelli corinzi, undici dei quali di epoca romana. A terra, il pavimento cosmatesco decora la Basilica con motivi geometrici e intarsi preziosi. Chi guarda bene può scorgere anche resti di affreschi dell’VIII e IX secolo: immagini di Cristo e dei Santi che sembrano quasi sussurrare storie di un tempo lontano.
Una delle parti più interessanti è sicuramente la schola cantorum, un’area riservata al canto liturgico, realizzata sotto papa Callisto II. È decorata con marmi raffinati, circondata da plutei e colonnine, e conserva ancora un ciborio gotico-fiorentino realizzato nel 1294 da Deodato, figlio di Cosma il Giovane, nome celebre nella tradizione artistica romana.
Ma Santa Maria in Cosmedin è anche famosa per un dettaglio che incuriosisce ogni visitatore: la Bocca della Verità. Questo antico disco in marmo, probabilmente usato in origine come tombino, è diventato celebre per la leggenda secondo cui morderebbe la mano dei bugiardi. Una storia che continua ad attirare turisti da tutto il mondo, ma che non deve far dimenticare il valore storico e religioso del luogo.
Il nome “Cosmedin” deriva dal monastero bizantino di Kosmidìon, a Costantinopoli. È un riferimento diretto alla tradizione greca della Basilica, che fu infatti affidata ai monaci greci in fuga dalle persecuzioni iconoclaste. Ancora oggi mantiene questo legame con l’Oriente, essendo sede della Procura della Chiesa Greco Melchita Cattolica presso la Santa Sede.
Nel 1963, Papa Paolo VI l’ha donata come residenza patriarcale al Patriarca Maximos IV Saigh. Oggi la Basilica continua a essere un punto di riferimento per i fedeli del rito bizantino, mantenendo viva la sua doppia anima: latina e orientale, antica e attuale.
Come Arrivare
La Basilica di Santa Maria in Cosmedin si trova in Piazza della Bocca della Verità, a pochi passi dal Circo Massimo. La stazione della metropolitana più vicina è quindi proprio “Circo Massimo” sulla linea B.
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